Orientamento scolastico
“Non lo so”, questa è la risposta più frequente, data dai giovani, alla domanda: “Cosa faresti da grande”.
La maggior parte dei giovani non sa che lavoro farà da grande. E’ una scelta che da tempo si tende a rimandare. Paradossalmente hanno più le idee chiare i bambini che sono affascinati da alcuni mestieri in tenera età, come poliziotto, pompiere o ballerina. Con il tempo però i punti di vista cambiano e diventano sempre più confusi. Cosa succede con il passare del tempo? Perché si cessa di avere le idee chiare? Forse perché intervengono le opinioni più disparate e condizionanti degli adulti, i successi e gli insuccessi scolastici, gli incontri con insegnanti a volte stimolanti ma altre volte frustranti. In ogni caso è obbligatorio fare delle scelte dopo la scuola secondaria di primo e di secondo grado e tali scelte condizionano tutto il successivo iter di vita dell’individuo. Le scuole spingono gli studenti a trovare i punti di riferimento per scegliere il percorso successivo, riconoscendo i propri interessi, vocazioni, talenti. I docenti aiutano a sviluppare le competenze con laboratori, ricerche, attività esterne.
L’orientatore scolastico è un professionista che aiuta i giovani ad affrontare le scelte educative e permette agli studenti di riflettere su sé stessi per definire obbiettivi realistici e realizzare con successo il proprio futuro. Logicamente il ragazzo deve tenere conto delle leggi del mercato che sono in continua evoluzione: alcuni mestieri scompaiono, altri nascono ex-novo, altri ancora si trasformano. Si tratta di un ciclo che ha le sue radici nel passato più remoto.
Un tempo non vi erano grandi problematiche in merito perché non di rado il figlio subentrava nel mestiere del padre in modo quasi automatico. Ancora oggi accade che i figli di imprenditori o di professionisti subentrino nella professione dei genitori. Quali sono però i risultati? A volte positivi ma a volte negativi perché il segreto nella riuscita è fare ciò che piace. Questa consapevolezza arriva spesso tardi e altre volte mai perché spesso si ritiene che sia troppo difficile realizzare i propri desideri. Sono i nostri desideri ad indicarci quale sia la nostra reale missione di vita e andrebbero ascoltati anziché messi a tacere.
A cura della prof.ssa Alessia Carotenuto